Vorrei iniziare, ma… come scegliere lo psicologo giusto per me?
Arrivare al primo appuntamento non è mai una cosa così semplice. Chissà quante volte abbiamo sentito che era arrivato il momento giusto per noi, ne sentivamo proprio il bisogno; poi per una cosa o per l’altra abbiamo rinunciato a soddisfare questa importante esigenza, che sentivamo dentro di noi.
Poi quest’idea è rimbalzata fuori, in un altro momento. Ed eccoci a cercare su internet lo psicologo giusto per noi o magari chiedendo consiglio a conoscenti o persone di fiducia.
Come orientarsi nella scelta?
Alcuni consigli.
Per prima cosa è bene chiarire la differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra.
Lo psicologo è un professionista della salute, laureato in psicologia (3 anni di triennale e due anni di specialistica), che dopo aver effettuato il tirocinio post-lauream, ha superato l’esame di abilitazione ed è iscritto regolarmente all’albo degli psicologi sezione A della propria regione.
VI SUGGERISCO SEMPRE DI CONTROLLARE CHE IL NOME DELLA PERSONA CHE SCEGLIETE SIA PRESENTE NELL’ALBO DEGLI PSICOLOGI, QUESTO E’ A GARANZIA DELLA VOSTRA SALUTE.
Come fare?
Basta scrivere su Google “Ordine psicologi regione Marche”, andare su “ ALBO”, inserire nome e cognome della persona e cliccare “cerca”.
Vi dico questo, perché purtroppo vi sono delle figure affini non formate, che esercitano abusivamente la professione; purtroppo non sono casi isolati (vedi counselor, mental coach, ecc)
Lo psicoterapeuta, invece, è uno psicologo che ha deciso di continuare a formarsi ed ampliare le sue conoscenze e competenze nell’ambito della cura, effettuando un percorso post-lauream di quattro anni in una Scuola di Psicoterapia privata o pubblica con superamento dell’esame e abilitazione all’esercizio della Psicoterapia (quindi in tutto ha studiato per ben 9 anni con tirocini annessi).
Se uno psicologo è anche psicoterapeuta, lo si vede sempre sull’ALBO inserendo il suo nome e cliccando su “cerca” e apparirà la dicitura “SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA: SI”
Come si evince dalla formazione, lo psicoterapeuta ha un background di conoscenze e competenze maggiori rispetto allo psicologo.
E’ bene specificare che né lo psicologo né lo psicoterapeuta possono prescrivere farmaci, che è invece di competenza dello Psichiatra.
Lo Psichiatra è un medico, che si è laureato in medicina, specializzato poi in Psichiatria.
Lo Psichiatra è abilitato anche lui alla Psicoterapia, se la esercita o meno è sua facoltà.
Ma quando leggo Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo, psicanalista, bioenergetico… che vuol dire?
Quando uno psicologo decide di intraprendere la scuola di psicoterapia scegli l’approccio che più sente nelle sue “corde” che più si adatta alle sue vedute, ma anche alla sua personalità.
Non ci sono approcci peggiori o migliori, a prescindere dalla modalità di lavoro che lo psicoterapeuta utilizza, con tutti gli approcci si potrà arrivare all’obiettivo che ci si prefissa insieme.
Dopo otto anni di lavoro con i pazienti posso dire che la miglior modalità di lavoro è quella integrata, cioè partendo dal proprio approccio si sceglie poi di integrarlo con tecniche di altri approcci.
Questo richiede capacità di mettersi in gioco da parte del terapeuta e tanta volontà di continuare a formarsi ed ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, competenze e capacità.
Per ultimo, ma non per importanza.
La riuscita del percorso terapeutico sta gran parte nell’alleanza che si viene a creare tra paziente e terapeuta, che è fatta di tanti ingredienti: fiducia, sintonia, empatia, benevole simpatia. Per intenderci un collant relazionale che tiene unite queste due persone e che le porta a navigare insieme nel mare della vita verso la destinazione che si sono prefissate. Il paziente guiderà la nave e deciderà dove vuole andare e il terapeuta metterà il carburante.
SECONDO ME, E’ IMPORTANTE CHE IL TERAPEUTA CI PIACCIA A “PELLE”.
“Non c’è mai una seconda occasione, di fare della prima una buona impressione”
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