Il lutto:
la morte di un genitore
La perdita di un genitore è una delle esperienze più dolorose della vita di una persona, perché coincide con la perdita di un senso di sicurezza.
Morti improvvise, traumatiche, aborti, suicidi sono esperienze di vita che danno un orientamento diverso al procedere di tutti i membri della famiglia e che se non opportunamente elaborate e condivise, possono rappresentare delle ripercussioni importanti anche sulle generazioni successive.
Ad esempio una mia paziente a cui è morto il padre in un incidente sul luogo di lavoro quando era molto piccola, riporta la percezione di vivere costantemente con la sensazione che qualcosa di brutto possa capitare, perché la madre, quando era una giovane adolescente, diceva a lei e alle sue sorelle quando uscivano State attente! Almeno voi, non mi date problemi!
Queste esperienze irrisolte determinano nell’adulto uno stato della mente ancora immerso nelle memorie traumatiche e connotato da un substrato emotivo in cui l’emozione predominante è la paura.
Un’altra mia paziente che aveva perso il papà quando era molto piccola per un incidente stradale, a colloquio riportava di sentire di aver superato il dolore per la morte del padre, ma provava una forte ansia quando guidava la macchina, ciò le impediva di essere autonoma e la limitava negli spostamenti.
Questo stava ad indicare che qualche frammento di memoria traumatica era ancora attivo in lei e non le permetteva di vivere con serenità il momento della guida.
Gli adulti con uno stato della mente irrisolto sono continuamente immersi in memorie dolorose di traumi, sperimentando una condizione di paura pervasiva che sollecita un sistema di tipo minaccioso/timoroso/dissociato.
Quando subiamo eventi per noi soverchianti, perché l’accaduto ha un impatto estremamente potente sulla nostra vita, tutte le informazioni relative a questi eventi vengono immagazzinate nella memoria in forma grezza, senza essere elaborate, contenendo i segni, le voci, i sentimenti, i pensieri propri dell’evento.
I ricordi così immagazzinati vengono tenuti separati dalle rete mnestiche che costituiscono il nostro sistema di memoria, in una sorta di rete separata.
In ogni momento può accadere che uno stimolo esterno del presente vada a toccare il contenuto della rete, che ci porta così a rivivere la sensazione del passato, con un intensità emotiva non appropriata all’evento che sperimentiamo nel presente, quando un evento presente si connette a uno specifico evento del passato funziona come attivatore di contenuti non elaborati.
In queste situazioni , proviamo nel presente tutte quelle emozioni che abbiamo provato quando quell’evento si verificava nel passato.
Ad oggi il metodo maggiormente indicato e validato scientificamente per il trattamento del trauma è l’EMDR.
Con l’EMDR non forniamo strumenti per convivere con il problema, ma per rimuoverlo. Quando il problema è rimosso, il sintomo cessa di esistere.
Se anche te credi che il tuo passato non ben elaborato, abbia delle ripercussioni negative sul tuo presente, puoi contattarmi. Io, quale terapeuta esperta nel metodo EMDR ti aiuterò ad affrontarlo.