Non ho parole per le mie emozioni
iPer “Alessitimia” si intende l’impossibilità di tradurre in parole le emozioni.
Il termine “Alessitimia” è stato introdotto agli inizi degli anni settanta da Nemian e Sifneos per definire un insieme di caratteristiche di personalità riscontrabili nei pazienti psicosomatici.
Tra le varie definizioni possibili, l’alessetimia può essere considerata un deficit della funzione riflessiva del Sè per la mancanza di consapevolezza emotiva che la caratterizza.
Molti bambini e adulti traumatizzati non possono descrivere ciò che sentono, semplicemente perchè non riescono a identificare il significato delle loro sensazioni fisiche.
Il non essere in grado di discernere ciò che accade all’interno del loro corpo, causa la mancanza di contatto con i propri bisogni, con una conseguente difficoltà a prendersi cura di sé.
Invece di sentirsi arrabbiati o tristi, sperimentano dolori muscolari, irregolarità intestinali o altri sintomi senza causa medica.
Le persone traumatizzate hanno, spesso, difficoltà a percepire ciò che sta accadendo nel loro corpo.
Tali persone possono migliorare imparando a riconoscere il rapporto tra le sensazioni fisiche e le emozioni e soprattutto la possibilità di poterla “sentire” quell’emozione, di poterci “stare”.
Bisogna insegnare loro ad entrare piano piano in contatto con il proprio corpo.
La mente ha bisogno di essere rieducata a sentire le sensazioni fisiche e il corpo ha bisogno di essere rieducato a sentire le sensazioni fisiche.
Scoprire il proprio sè nelle parole è sempre una rilevazione, anche se trovare le parole per descrivere la realtà interiore può essere un processo difficile.
Per Bessel VAN der Kolk “… la mente ha bisogno di essere rieducata a sentire le sensazioni fisiche e il corpo ha bisogno di essere aiutato a tollerare e a godere del benessere del contatto”.
Prima di tutto, è necessario insegnare al paziente una serie di abilità basiche , come ad esempio rendere il respiro regolare e fluido, acquisire la consapevolezza di tutte le parti del corpo, saper riconoscere i cambiamenti interni delle sensazioni fisiche, saper riconoscere i confini corporei.
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